È la democrazia baby

A quasi un anno dall’inizio della pandemia che ha stravolto il mondo che conoscevamo, alcune cose sono ormai chiare: il pugno duro delle amministrazioni meno democratiche (Cina, Singapore, Taiwan, Corea del Sud, tra le altre) ha funzionato meglio delle politiche soft messe in atto dalle nazioni democratiche d’occidente.
Si potrebbe dedurne, in teoria, quanto il virus venga favorito dalla debolezza delle misure messe in atto per contenerlo e quanto, invece, sia fiaccato dalle misure più restrittive.
Eppure, a quasi un anno dall’inizio di quest’incubo, molti Stati occidentali democratici sono ancora ostaggio della libertà di pensiero che permette a chiunque, soprattutto agli ignoranti, di influenzare le scelte politiche volte ad arginare la pandemia.
Per carità, il percorso delle amministrazioni occidentali è costellato di errori, soprattutto in materia di ristori economici, ma non intervenire in maniera netta e decisa, per paura di scontentare a turno l’una o l’altra compagine, è quanto di peggio si possa fare.
Ogni mattina una categoria diversa -quasi sempre ideologicamente opposta alle amministrazioni- si alza e reclama a gran voce i diritti calpestati dalle restrizioni imposte dai governi per arrestare i contagi.
Dall’utilizzo delle mascherine alla chiusura dei ristoranti , passando per la possibile obbligatorietà del vaccino, nell’ultimo anno si sono eretti a paladini dei diritti calpestati dalla presunta dittatura sanitaria milioni di cittadini disinformati.
Milioni di persone che hanno sottovalutato la portata dell’evento, ignorandone le conseguenze.
Milioni di persone che in Italia, Spagna, Inghilterra e Stati Uniti hanno manifestato contro le limitazioni della libertà personale, ignorando le centinaia di migliaia di morti che ne sarebbero derivate.
Milioni di persone che si sono lamentate delle restrizioni, denigrandole e che hanno allungato, con i loro comportamenti incivili, la durata delle stesse.
Questo non è più tollerabile.
La partita non si gioca sul piano ideologico- anche se i fatti hanno abbondantemente dimostrato le incredibili falle delle amministrazioni di destra- ma richiede un coinvolgimento scevro da prese di posizione e orientato al bene comune.
In questo momento storico, in Italia come in Inghilterra o negli Stati Uniti, va esercitato il massimo rigore nel reprimere le spinte negazioniste e nel ristabilire il potere decisionale in capo alle amministrazioni.
Non è tollerabile che in una campagna vaccinale globale si levino voci contro o che si abbia il timore di imporre un necessario lockdown totale per paura di scontentare quella fetta di popolazione che ancora ignora le conseguenze di tale decisione.
Gli individui che si ostinano a non accogliere come una manna dal cielo l’arrivo di un vaccino basato sull’mrna dovrebbero essere invitati a ripetere la Secondaria di primo grado e a mettere un caschetto protettivo sul capo per non danneggiare i pochi neuroni attivi.
Abbiamo conquistato una delle innovazioni scientifiche del secolo e permettiamo a quattro analfabeti di metterla in dubbio.
Ma peggio: abbiamo in mano l’arma per combattere il nemico e permettiamo a questi quattro incivili di detonarla.
Nel nome della democrazia, permettiamo a questa minoranza incolta di influenzare le decisioni dei governi, timorosi di incorrere in qualche altra sceneggiata alla Capitol Hill.
Gli permettiamo di far correre il virus indisturbato e di farlo evolvere in nuove varianti incontrollate.
Perché, in caso non lo aveste capito, se il Corona trova la chiave per aggirare i vaccini Pfizer e compagnia bella, aiutato da una circolazione incontrollata nel bel mezzo di una campagna vaccinale, non saranno le chiusure dei ristoranti e delle scuole a salvarci da una seconda pandemia che devasterebbe il bel quadretto capitalista che cercate di proteggere con i vostri anacronistici capricci.
Ma perché non andate a sbattere un pochino i piedi a Pechino, chiedendo la riapertura delle scuole e dei ristoranti mentre vi rifiutate di mettervi la mascherina e di sottoporvi al vaccino?
Perché vi prenderebbero a schioppettate nel deretano prima di chiudervi in una cella e buttare la chiave. Ecco perché continuate a rompere le balle qui.
Suggerirei, a questo punto, a tutti i capi di governo a Est di San Pietroburgo di stipulare una convenzione con Emirates o China airlines per aiutare questi connazionali confusi a raggiungere i paradisi d’oriente dove potranno finalmente gridare alla dittatura sanitaria e subirne le vere conseguenze.
Non come qui.
Qui c’è la democrazia, baby.

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