L’eccesso di democrazia ingrassa la pandemia

Dopo un anno di emergenza pandemica abbiamo ormai capito tutti, più o meno, che anche i piani più dettagliati vengono mandati all’aria da questo maledetto virus.

Nel momento in cui abbiamo esultato per l’arrivo dei vaccini, il Covid-19 ha polverizzato le nostre speranze con le varianti.

Quando i vaccini sono stati finalmente approvati ecco che le case farmaceutiche hanno iniziato a centellinare le consegne programmate, ritardando l’avvio della campagna di vaccinazione di massa.

Quando la campagna di vaccinazione di massa sembrava avviata, e anche bene, ecco che un’isterica scelta politica, dettata da una comunicazione bulimica e dopata, la ferma.

Ma non ovunque.

Perché nella Guerra, iniziata alla fine del 2019 con la comparsa del Sars-CoV-2, i vaccini sono le armi.

Chi li produce ha il manico del coltello, chi li aspetta stringe la lama.

E rischia di farsi male, molto male.

L’Europa, in questo momento, stringe con disperazione la lama del coltello, orfana di un brevetto che le garantisca una fornitura in grado di portarla fuori dalla crisi economica devastante causata dalla pandemia.

L’Unione Europea aveva puntato quasi tutto sul vaccino Astrazeneca, che ha poi deciso di bloccare.

Un vaccino da subito raccontato negativamente.

L’ultimo ad essere approvato, quello meno attraente, fatto alla vecchia maniera e poco costoso, quasi cheap, quello che, guarda caso, nell’immediato dopo Brexit, ha iniziato ad arrivare a singhiozzo in Europa, ma non nella madre patria. Quel Regno Unito che ha ormai vaccinato la metà della popolazione e si avvia a farci ciao ciao con la manina mentre noi ci strappiamo le vesti per quaranta casi sospetti di reazione avversa al vaccino.

E così nella Terza Guerra Mondiale 2.0 dove i vaccini valgono come l’atomica, la perfida Albione si avvia, con quasi il 50% della popolazione vaccinata con il siero nazionale, a una drastica diminuzione della pressione sul sistema sanitario e a una conseguente ripresa dell’economia, finalmente svincolata dalle imposizioni dei lockdown.

Stesso discorso per gli Stati Uniti.

I produttori degli ambiti vaccini Pfizer (in collaborazione con la Germania) e Moderna, che, somministrano un paio di milioni di dosi al giorno nel loro paese, puntano a tornare al più presto a quella normalità che assicurerà un vantaggio economico in grado di aumentare la loro superiorità nei confronti del resto del Globo, come accadde nella Seconda Guerra Mondiale.

E così mentre negli anni 40 l’ Europa martoriata dal conflitto pensava alla ricostruzione, negli Stati Uniti si brevettava la prima tv a colori.

L’inizio di quel divario insanabile che ha condannato il Vecchio Continente a una retrocessione economica e sociale che ancora persiste, è stato causato dall’isterismo tedesco.

Trovate le differenza, ora, guardando l’effetto domino causato dalla conferenza stampa del Ministro della Salute tedesco che ha ufficializzato, lo scorso lunedì, il blocco di AstraZeneca.

I corsi e ricorsi storici sono dietro l’angolo. Solo che non li abbiamo riconosciuti.

La Superbia europea, che guarda con il sopracciglio alzato agli US, ci ha impedito di riconoscere il ripetersi della Storia, anche se con forme diverse.

E stavolta non saranno i soli a lasciarci indietro.

A fargli compagnia, mentre ci salutano con la manina, ci saranno la Cina, la Russia, il Regno Unito e tutti quelli che non hanno tergiversato di fronte al virus con scelte politiche volte a tutelare i diritti di tutti.

L’Europa, in quest’ultimo anno specialmente, si è troppo preoccupata dei diritti universali per accorgersi del crollo al quale stava andando incontro.

In un anno di pandemia abbiamo sempre cercato di non offendere la sensibilità di nessuno, per carità.

Abbiamo tollerato chi voleva riaprire tutto, gridando che il virus è solo un’influenza; abbiamo tollerato quelli che facevano i video alle ambulanze vuote, gridando che è tutto un complotto.

Abbiamo dato voce a tutti tranne che a chi ne aveva diritto: chi dall’inizio ha affrontato il problema con serietà.

Facciamo un’app per tracciare i contatti dei positivi? Nooo, che siete matti, c’è la privacy, non se po’ fa.

Facciamo un passaporto sanitario che permetta a chi ha avuto il covid o ha fatto il tampone di viaggiare, andare al cinema o al teatro? Noooo, che siete matti, è discriminante, non se po’ fa.

Facciamo fare il vaccino obbligatoriamente a tutta la popolazione? Noooooooooooo, MA CHE SIETE MATTI è una violazione delle libertà personali.

Facciamo che abbassiamo i toni della comunicazione sugli effetti avversi dei vaccini???? Nooooo, la ggente deve sapere tutto, che siete matti, anzi blocchiamo il vaccino sul quale abbiamo puntato, per il verificarsi di qualche decina di, fisiologici, eventi avversi.

Non sia mai che i no vax e i negazionisti si offendano.

Mentre ‘sti matti, che da un anno mettono la mascherina e rispettano seriamente le nuove regole perché hanno capito benissimo cosa sta succedendo, se la prendono ancora una volta nel deretano.

Mentre la fine del tunnel si allontana sempre di più, facendoci ciao ciao con la manina.

Che sembra proprio quella della regina.

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